Buio. Assenza totale.
I sensi che avevano servito Melthar per tutti gli anni della sua vita ora lo avevano abbandonato.
Buio, o meglio, ottenebramento.
La sensazione di dolore che lo aveva attanagliato per pochi attimi (secoli?), stringendolo in una morsa che travalicava il semplice dolore fisico, fino a raggiungere la sua mente, fino a far soffrire il suo stesso spirito, era scivolata via.
Come nel risvegliarsi da un incubo, il dolore, tanto reale fino a poco prima, aveva perso compattezza, diventando vago, sempre più vago, fino a scomparire.
Ma con esso, il mago aveva perso le sensazioni.
La sua consapevolezza registrava solo vuoto intorno a sè, un vuoto che, incosapevolmente, Melthar stava cercando di riempire con i suoi pensieri, i suoi ricordi.
Ricordava di aver pronunciato delle parole, secoli prima (secondi?), delle parole che erano state così importanti, risolutive.
E' tornato indietro fu il pensiero che attraversò la sua mente, senza ben capire cosa intendesse esattamente.
Sapeva di esser riuscito in qualcosa di importante ma era...
Melthar vide chiaramente un volto delicato, il volto di una donna, e ora ricordava.
Ricordava la casa del padre, gli studi di magia, il ritorno alla città di Minur e ...
Un moto di rabbia infranse quei riflessi di vita, riportandolo a quel nulla che lo avvolgeva.
Perchè? Cosa era accaduto?
Cosa?
Il vuoto assoluto non sembrava avere risposte da dare ai suoi quesiti.
Il mio corpo...
Ciò che percepiva era la negazione stessa della percezione, non riusciva a sentirsi le mani, nè i piedi. Probabilmente non erano occhi quelli che registravano quel buio, ma solo... solo cosa?
Domande. Domande su domande senza risposta. Non avendo altro materiale su cui lavorare, Melthar decise di dover tornare su quei ricordi, apparentemente lontani e dei quali riusciva a vedere chiaramente solo frammenti.
Se forse...
Il mago impose silenzio nella sua mente. Fu così che i suoi ricordi tornarono a lambire la sua consapevolezza, irrorandola e riempiendola, fino a sommergerla. E questa volta, invece di opporre resistenza, il mago si lasciò trascinare negli abissi della memoria...
1.4.05
[Melthar - Riflessi di un mago] Due parole di introduzione
Con il nome "Melthar - Riflessi di un mago" inizierò a raccontare episodi della vita del personaggio Melthar, creato per il gioco di ruolo "L'isola di mon" che attualmente viene giocato in forma virtuale su www.ogre.it.
Schegge di episodi, ambientati prima e dopo le sue avventure giocate su Mon, che pubblicherò senza particolare peridiocità.
Buona lettura!
Schegge di episodi, ambientati prima e dopo le sue avventure giocate su Mon, che pubblicherò senza particolare peridiocità.
Buona lettura!
2.2.05
Parole confuse
Sono parole confuse, le poche che riesco a scrivere, di questi tempi.
Parole stanche, che nascono col fiatone e che crollano a terra dopo pochi passi. Tali e quali il loro creatore.
Dovrei dormire di più, mangiare meno schifezze e più frutta... praticare di più la disciplina, piantarla con certe stronzate. Che mi divertono.
Qui ci vuole disciplina e spirito positivo, suvvia!
La vedi, quella strada lì in basso? Sì, più in là ai giardinetti. Dopo anni di richieste, pure là sono riusciti a farci lo spazio per far cagare i cani. Un quadrato dove possono farla uno sopra l'altro...
Ok meglio che chiudo, buonanotte ai suonatori e in culo a tutti gli altri.
Parole stanche, che nascono col fiatone e che crollano a terra dopo pochi passi. Tali e quali il loro creatore.
Dovrei dormire di più, mangiare meno schifezze e più frutta... praticare di più la disciplina, piantarla con certe stronzate. Che mi divertono.
Qui ci vuole disciplina e spirito positivo, suvvia!
La vedi, quella strada lì in basso? Sì, più in là ai giardinetti. Dopo anni di richieste, pure là sono riusciti a farci lo spazio per far cagare i cani. Un quadrato dove possono farla uno sopra l'altro...
Ok meglio che chiudo, buonanotte ai suonatori e in culo a tutti gli altri.
14.1.05
Qualcosa da raccontare... forse...
Ecco, che sia chiaro fin da subito il motivo per cui, tra pochi minuti, nella rete esisterà un altro ennesimo blog.
Chiamiamolo esperimento, esperimento di narrazione, di racconti e di idee, di stralci buttati là, di sensazioni e di pensieri. Quindi non un diario di vita quanto un moleskine digitale...
Per ora non ho altro da dire, se non buona lettura, per gli ardimentosi che lo leggeranno.
A presto!
Chiamiamolo esperimento, esperimento di narrazione, di racconti e di idee, di stralci buttati là, di sensazioni e di pensieri. Quindi non un diario di vita quanto un moleskine digitale...
Per ora non ho altro da dire, se non buona lettura, per gli ardimentosi che lo leggeranno.
A presto!