Buio. Assenza totale.
I sensi che avevano servito Melthar per tutti gli anni della sua vita ora lo avevano abbandonato.
Buio, o meglio, ottenebramento.
La sensazione di dolore che lo aveva attanagliato per pochi attimi (secoli?), stringendolo in una morsa che travalicava il semplice dolore fisico, fino a raggiungere la sua mente, fino a far soffrire il suo stesso spirito, era scivolata via.
Come nel risvegliarsi da un incubo, il dolore, tanto reale fino a poco prima, aveva perso compattezza, diventando vago, sempre più vago, fino a scomparire.
Ma con esso, il mago aveva perso le sensazioni.
La sua consapevolezza registrava solo vuoto intorno a sè, un vuoto che, incosapevolmente, Melthar stava cercando di riempire con i suoi pensieri, i suoi ricordi.
Ricordava di aver pronunciato delle parole, secoli prima (secondi?), delle parole che erano state così importanti, risolutive.
E' tornato indietro fu il pensiero che attraversò la sua mente, senza ben capire cosa intendesse esattamente.
Sapeva di esser riuscito in qualcosa di importante ma era...
Melthar vide chiaramente un volto delicato, il volto di una donna, e ora ricordava.
Ricordava la casa del padre, gli studi di magia, il ritorno alla città di Minur e ...
Un moto di rabbia infranse quei riflessi di vita, riportandolo a quel nulla che lo avvolgeva.
Perchè? Cosa era accaduto?
Cosa?
Il vuoto assoluto non sembrava avere risposte da dare ai suoi quesiti.
Il mio corpo...
Ciò che percepiva era la negazione stessa della percezione, non riusciva a sentirsi le mani, nè i piedi. Probabilmente non erano occhi quelli che registravano quel buio, ma solo... solo cosa?
Domande. Domande su domande senza risposta. Non avendo altro materiale su cui lavorare, Melthar decise di dover tornare su quei ricordi, apparentemente lontani e dei quali riusciva a vedere chiaramente solo frammenti.
Se forse...
Il mago impose silenzio nella sua mente. Fu così che i suoi ricordi tornarono a lambire la sua consapevolezza, irrorandola e riempiendola, fino a sommergerla. E questa volta, invece di opporre resistenza, il mago si lasciò trascinare negli abissi della memoria...
8 commenti:
vaghi frammenti lambivano invece la mente dell'entità che aveva trascinato melthar in quel loco...
cucchiaio...
il tempo si avvicinava
bello, mi piace il fantasy e devo dire che ne rendi bene l'atmosfera..
bello, il fantasy mi piace e credo tu abbia reso bene l'atmosfera
Complimenti...le atmosfere che sai creare sono suggestive e cariche di mistero...Vieni a visitare il mio blog, troverai un angolo di enigmi anche lì.
A presto
Anto
Grazie per la visita Trev,
ma non mi hai detto se ti piacciono i brani tratti dai miei racconti e...la copertina del mio ultimo libro...
Alla prossima...
Anto
Non l'ho fatto perchè volevo prendermi tempo e guardare il tutto con calma, anche se la prima impressione è buona :-) un modo più pratico per chiacchierare? il mio contatto msn è trevius01@hotmail.com
Hey Trev, ma perché la tua foto non si vede?
Sono curiosa di vedere il tuo faccino...
A.
Quando torni da lavoro, apri la finestra al piccione, c'é un messaggio per te.
Un bacio A.
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